Gli ultimi dati della Ires CGIL sono sconcertanti. Il 41,1% dei nuovi contratti di lavoro è a tempo determinato, se a tale tipologia di contratto di aggiunge il lavoro somministrato, quello intermittente e quello occasionali si supera il 60% dei contratti.
Secondo gli ultimi dati ISTAT in Toscana la disoccupazione giovanile (giovani dai 15 ai 24 anni) è al 25,58% con il picco del 36,71% di Livorno ed il minimo di Grosseto con 12,04%.
Le persone in cerca di lavoro rimangono invariate, 103mila a cui, secondo la Ires CGIL, si devono aggiungere 75mila persone interessate ad un rapporto di lavoro, ma che non rientrano nelle categorie statistiche monitorate.
Un dato in controtendenza è dato dall'aumento delle offerte di lavoro inevase, aumentate dall'anno scorso. Solitamente i giovani a lavori remunerati in maniera accettabile e a tempo indeterminato, preferiscono lavori intermittenti, ma considerati più appaganti. In cima alla lista delle professioni scartate ci sono i lavori artigianali come lo scalpellino ed il fornaio.
Il problema principale viene visto nella mancanza di un collegamento tra la scuola ed il mondo del lavoro. In parole semplici il sistema scolastico forma lavoratori che non servono al mondo produttivo.
Sono troppi i diplomati in un liceo rispetto ai tecnici e le imprese continuano ad avere carenza di manodopera. Più del 50% dei diplomati sono liceali e la maggior parte di essi hanno difficoltà ad integrarsi nel tessuto produttivo.
Il risultato di tutto questo è una disoccupazione alta, un livello di posti vacanti alti e l'impossibilità da parte delle imprese del nostro territorio di far fronte alle richieste della domanda.
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