
Si è poco parlato, però, del meccanismo che c'è dietro a questi "strani" momenti sui mercati azionari.
Sui mercati azionari il prezzo di un'obbligazione varia in maniera inversa rispetto al proprio tasso di interesse (quando il tasso sale, il prezzo scende e viceversa).
Il livello tasso di interesse dipende da cinque fattori:
- tasso di interesse naturale;
- premio per il rischio paese;
- premio per il rischio di cambio valutario;
- differenziale tra inflazione del paese in esame e quella estera;
- il livello della domanda del titolo rispetto all'offerta.
Il tasso di interesse naturale è quel livello del tasso di interesse che si ha quando il sistema economico è in equilibrio e l'inflazione è 0, sostanzialmente è un concetto teorico al quale il sistema tende, grazie all'aiuto della politica economica e delle relative manovre.
Il premio per il rischio paese consiste in un aumento/diminuzione del tasso di interesse del titolo dovuto alla debolezza/forza del paese. La forza di uno stato (come quella di qualsiasi soggetto economico), è data dalla capacità di onorare i propri debiti. Il dato importante, quindi, diventa il rapporto debito/PIL e il tasso di crescita del prodotto interno lordo.
Il premio per il rischio valutario dipende dalla forza della valuta in cui il titolo è espresso. Se la moneta tende a deprezzarsi rapidamente aumenta il rischio di perdite legate al cambio, quindi il tasso di interesse deve coprire anche questo rischio (vedi tassi italiani durante gli shock petroliferi e le forti svalutazioni fatte fino al '93).
Il differenziale tra inflazione del paese in esame e quella estera è rilevante perchè un'inflazione interna troppo alta aumenta la convenienza ad investire all'estero e quindi il tasso di interesse tenderà ad aumentare.
Il livello della domanda è importante perchè una domanda scarsa farà aumentare il tasso e diminuire il prezzo del titolo di stato. Se una parte consistente della domanda proviene da risparmiatori, è più difficile che si creino ondate di speculazione, poichè solitamente, questo tipo di domanda è molto più stabile.
Il guadagno del trading sui titoli pubblici dipende dal:
- livello del tasso di interesse;
- la differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita.
Viene selezionato un paese con forte debito pubblico e con un sistema politico che non è in grado di varare piano idonei a ridurre in maniera consistente il livello del debito.
Successivamente, durante le aste di assegnazione dei titoli la domanda si riduce drasticamente poichè gli speculatori (con ingenti disponibilità) non acquistano più titoli (facendo aumentare il tasso e ridurre il prezzo). Oppure sempre gli stessi soggetti, daranno ordine di vendere i titoli sul mercato secondario, liquidando l'investimento e facendo ridurre il prezzo dei titoli sul mercato. Qualche giorno dopo, i titoli verranno acquistati nuovamente, ma ormai sono stati emessi a condizioni più onerose e il costo del debito pubblico aumenta, rendendo quest'ultimo ancora più insostenibile.
Ma dove sta il guadagno?
Semplice, quando i titoli vengono venduti, il prezzo tenderà a diminuire nei giorni successivi, innescando timore anche negli altri investirori, i quali, vendendo a loro volta peggioreranno la situazione, quando il prezzo sarà reputato bassa abbastanza, verrà acquistata la stessa quantità di titoli ad un prezzo più basso e con un rendimento più alto. Il guadagno è quindi dato dalla differenza tra i due prezzi.
In questo modo, pochi soggetti abbienti, rovinano la vita di milioni di persone. Il tutto, viene amplificato dalle valutazioni delle società di rating. Vedremo come si svilupperà la situazione...
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