I beni colpiti sono quelli non necessari come TV a pagamento, prodotti tecnologici e, in modo incomprensibile, i carburanti. Un aggravio di spesa che certamente non lascerà contente le famiglie italiane che negli ultimi anni hanno visto ridursi pesantemente i loro risparmi.
Una decisione che complica ulteriormente il problema del prezzo dei carburanti, già in continua ascesa per i problemi strutturali della nostra economia. Anche il mercato dell'auto ne risentirà, perchè dopo il taglio agli incentivi statali, questo aumento di prezzo per il consumatore finale farà deperire la domanda di autovetture già in forte discesa.
La nota casa tedesca di automobili Opel, ha già annunciato una promozione di protesta che prevede lo sconto dell'1% su tutte le vetture in vendita per chi ha già sottoscritto il contratto d'acquisto o per chi lo sottoscriverà entro la fine del mese.
Le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra. Sono stati fatti molti studi al fine di prevedere l'aggravio di spesa nel bilancio familiare dovuto a questo provvedimento e le cifre si aggirano intorno ai 140 €/anno. Il pensiero principale per gli enti a difesa dei consumatori è quello degli arrotondamenti "selvaggi" che sono già stati praticati nel 2002 con l'entrata in vigore dell'euro. L'assoutenti ha già sollecitato la Guardia di Finanza ad esercitare controlli incisivi sui prezzi di beni e servizi.


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