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Sei in: Home 2011 , Altro , Economia , Italia , Moody's , News Italia: Moody's tiene sotto controllo 16 banche italiane

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Ebbene si, l'offensiva di Moody's verso il sistema finanziario italiano continua. Dopo la decisione del 17 giugno di stabilire se abbassare o meno la valutazione del debito pubblico italiano, la società di rating ha messo in dubbio anche il punteggio di 16 banche più la Cassa Depositi e Prestiti.

Dopo i risultati del referendum, Moody's, ha deciso di tenere sotto osservazione il debito sovrano italiano in quanto nutre delle perplessità sulla tenuta del Governo. La componente del rischio che ha subito variazioni è la "componente paese", ovvero il rischio legato alla stabilità e alla credibilità del Governo. Oltre alle Banche, Moody's tiene sotto osservazione anche altre società come Eni, Enel e Poste e alcuni enti locali.

Tra le motivazioni ufficiali di questa decisione vi è la stagnazione della produttività, la mancanza di riforme atte a superare la crisi economica e la difficoltà da parte del Governo, visto il peggioramento della sua posizione finanziaria, di sostenere il debito delle banche.

Come tutti noi sappiamo, la situazione italiana è critica, in quanto la produttività del sistema economico è ferma a 15 anni fa e le riforme verso una maggiore apertura del mercato interno non stanno arrivando. Se a tutto questo ci sommiamo un deficit energetico pesante e la mancanza di un programma di riconversione degli impanti è impossibile vedere rosa nel nostro futuro.

Ma non è tutto, perchè oltre alle motivazioni ufficiali, ci sono anche le motivazioni ufficiose, infatti negli ultimi tempi vi è una forte spinta speculativa che sta colpendo i paesi europei con alto debito pubblico. Puntualmente, le agenzie di rating, cambiano le prospettive sui Paesi anche dopo dei piccoli squilibri interni, facendo rimbalzare continuamente i tassi. I tassi dei titoli del debito pubblico italiano sono subito aumentati superando lo spread con i Bund tedeschi di oltre 200 punti base.

E' veramente arrivata l'ora di prendere provvedimenti a livello internazionale per  evitare che pochi analisti continuino a creare questi forti disturbi nel mercato dei capitali. La speculazione è e continuerà ad essere un fenomeno negativo in quanto sintomatico di inefficienze nel mercato. Non è possibile che gli investimenti di milioni di risparmiatori siano messi alla mercè di poche società padrone del futuro della finanza mondiale.
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