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Sei in: Home 2011 , Altro , Crisi Economica , Italia , News , Standard Poors Crisi Economica: Le agenzie di rating convocate dalla Consob

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Non si arrestano le perplessità espresse dalle agenzie di rating internazionali riguardo alla situazione economica italiana. Questa volta, ad esprimere i suoi dubbi, è stata Standard & Poor's che ha bollato come inconsistente, la manovra di austerity varata dal Governo italiano.

L'agenzia di rating internazionale, ha inoltre confermato che l'Italia ha 1 possibilità su 3 di vedersi abbassato il rating nei prossimi 24 mesi. Fin qui niente di particolarmente strano, in quanto è possibile che un'agenzia di rating ritenga non più stabile la posizione di un debito sovrano, ma il problema nasce dal fatto che dopo il varo della manovra di austerity fatta dal Governo greco, l'attenzione delle società di rating si è spostata eccessivamente sul nostro debito pubblico.

La decisione può essere anche coerente con le dichiarazioni fatte a fine maggio riguardo alla posizione del debito italiano, ma questo accanimento è del tutto infondato, visto che la situazione italiana non è sostanzialmente cambiata negli ultimi tempi e che l'Italia ha un forte vantaggio; l'alta componente interna nelle aste dei titoli sovrani.

La cosa che più mi fa preoccupare è questa ondata di interessamento anomalo nei confronti degli strumenti finanziari italiani iniziata quando il problema Grecia stava ormai volgendo al termine. La cosa che più ne risente è il differenziale con i titoli considerati sicuri che nell'area euro sono i Bund tedeschi. E' stato stimato che ogni punto percentuale di tasso di interesse costa all'Italia 16 miliardi di euro, quindi è facile intuire gli effetti di queste dichiarazioni sulla posizione non proprio rosea del nostro Paese.

Bene ha fatto la Consob a convocare le agenzie di rating, poichè è giusto vigilare su questi enti in quanto un'economia fatta da 3 o 4 grandi società non può continuare a decidere il destino di milioni di risparmiatori anche perchè molte volte i rating sono sbagliati (vedi caso Lehman Brothers).

Questo vuole essere solo un monito, poichè il mercato fa bene a stuzzicare la politica italiana, che sta continuando a parlare di cose inutili, quando i problemi strutturali della nostra economia non sono mai e dico mai inseriti nell'agenda dei lavori. Rimangono sempre i problemi strutturali quali scarsa produttività, deficit energetico, alta evasione e mancata riconversione produttiva verso beni ad alto contenuto di capitale umano.

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