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In un comunicato pubblicato ieri 6 minuti dopo la chiusura della borsa di wall street, Steve Jobs, fondatore e CEO della Apple, nonchè leader carismatico indiscusso dell'azienda e del settore tecnologico a livello mondiale, ha fatto sapere che ha lasciato il ruolo di CEO a Tim Cook, suo attuale numero 2.

Le motivazioni sono facilmente intuibili; il genio dell'informatica è stato colpito da un tumore al pancreas nel 2004 ed ha subito un trapianto al fegato nel 2009. Da molto tempo la sua presenza veniva ravvisata solo per il lancio di prodotti strategici come l'ipod e l'ipad, ma raramente veniva visto a Cupertino.

I primi a sapere dell'addio sono stati i dipendenti, vero cuore pulsante dell'impresa, che sono stati informati da una mail circolare scritta da Jobs in persona. La notizia, appena è stata diffusa, ha provocato il crollo del titolo che in pochi minuti ha segnato un -4,4% a borsa chiusa.

Il suo secondo, Tim Cook, deve raccogliere un'eredità ingombrante in quanto non è assolutamente semplice bissare i risultati prestigiosi raggiunti dal suo predecessore. Infatti ne sono passati di anni e di successi dal 1976, quando Jobs insieme al suo amico Steve Wozniak progettò  nel garage di casa l'Apple I, ovvero il primo personal computer della storia. Oggi la Apple è una multinazionale all'avanguardia nel settore della telefonia, dei computer e degli internet store.

Nell'ultimo trimestre la società ha segnato un utile pari a 7 miliardi di dollari, il che fa capire la dimensione raggiunta dal colosso americano. Il guru dell'informatica rimarrà sempre nell'organigramma Apple come presidente devolvendo gli incarichi operativi al fidato Cook.

La sua forza di volontà ed il suo attaccamento alla causa della Apple meritano un plauso da chi ha e non ha ammirato il suo operato, grazie a lui è partito il settore fondamentale per l'economia di oggi, ovvero quello dei personal computer.

Il futuro della Apple si vela di tanti interrogativi, ma difficilmente potrà cambiare nell'immaginario collettivo il posizionamento del prodotto, visto come un prodotto di status con grandi garanzie di qualità.

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