
Dopo l'aumento dell'aliquota IVA dal 20 al 21%, le organizzazioni dei consumatori si sono fatte più caute e stanno monitorando attentamente i prezzi. Ci sono già dei risultati parziali.
La maggior parte dei beni, denunciano le associazioni hanno avuto incrementi di gran lunga superiori all'1%. Ad essere interessati in modo particolare sono i beni a basso prezzo unitario, come il caffè ed il pedaggio autostradale. Se il caffè, per esempio, passa dal 0,80 a 0,90€, l'aumento supera il dieci percento anche se in valori assoluto è solo di 10 centesimi.
E' stato richiamato a maggior controlli Mister prezzi, ovvero il garante dei prezzi, una delle tante authority che si sono create negli ultimi anni. Prontamente il garante si è attivato insieme alla Guardia di Finanza per invertire questa tendenza che, a dire la verità, sembrava un libro già scritto.
A livello nazionale, ha comunicato l'Istat, l'inflazione ha nuovamente rispreso a correre ed è aumentata su base mensile dello 0,1%, ma su base annua (ed è questo il dato interessante) ha segnato un aumento del 3%. Ciò vuol dire che l'inflazione si sta mantenendo costante su livelli alti.
Il problema maggiore sta nel fatto che un'inflazione alta fa aumentare i tassi di interesse in quanto, il processo inflazionistico può essere considerato come una tassa impropria sulle scorte di liquidità che fanno aumentare l'onere del detenere denaro e di conseguenza la remunerazione di tale "sacrificio" economico deve aumentare.
Questo vorrà dire aumento del peso del debito pubblico e della sua remunerazione senza un adeguato aumento delle entrate fiscali. Ci tengo a ripetere che secondo il mio parere sarebbe stato meglio agire sulla tassazione diretta con il contributo di solidarietà perchè in questo modo, con l'aumento dell'IVA, si colpisce il polmone del Paese lasciando spazio a "signoraggi" da parte delle imprese dovuti alla scarsa concorrenza sui mercati che da sempre distingue il nostro sistema economico.
In questo modo ci troveremo con minori risparmi in quanto la crescita salariale è bloccata, riduzione del potere d'acquisto reale, minori entrate fiscali in proporzione e aumento del peso del debito pubblico. Sono conseguenze che erano facilmente prevedibili, ma di cui non si è tenuto assolutamente conto.


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